L’obiettivo iniziale era quello di tutelare gli operatori sul Trasporto Pubblico Locale di Linea, ovvero gli autisti degli autobus urbani, che hanno grandi probabilità di esposizione al contagio per via del massiccio ricambio di passeggeri sui tragitti. L’iniziativa è stata quindi estesa anche al trasporto pubblico non di linea, dai pullman gran turismo a taxi e servizi ncc con auto, assieme all’ indicazione di non occupare tutti i posti a fianco all’ autista.
La ragione è di carattere prettamente fisico: l’autista durante la guida si trova seduto nella parte più avanzata del veicolo in posizione frontale verso il parabrezza e la strada. Unitamente al divieto di occupare eventuali sedili al suo fianco, ed all’obbligo per legge di indossare mascherina certificata PDI e guanti monouso durante il servizio, la probabilità di espellere droplet in direzione dei passeggeri è praticamente inesistente.
La paratia divisoria diventa invece molto importante per gli autisti su servizi pubblici con afflussi considerevoli di passeggeri su percorsi condivisi, dove sono esposti a reali probabilità di contagio, tanto da disporre la possibilità di vietare l’ingresso dalla porta anteriore del veicolo.
Di sicuro possiamo dire che la paratia blocchi il contatto diretto con i droplet tra le persone divise dalla barriera. Rimane l’incognita dovuta all’azione dell’impianto di climatizzazione dei veicoli, che essendo generalmente centralizzato, ricircola l’aria di tutto l’abitacolo indistintamente. Per un’efficacia totale il vano autista dovrebbe essere a tenuta stagna con aerazione separata dal vano passeggeri.
Il Ministero dei Trasporti ha disposto solamente le caratteristiche tecniche di materiali e procedure di montaggio dei dispositivi da dichiarare con autocertificazione, tuttavia non è prevista alcuna omologazione o collaudo in sede di Motorizzazione Civile. Questo ci lascia un grave vuoto normativo in caso di danni a persone e cose dovute in qualche modo da tali barriere, poiché difficilmente le compagnie assicurative provvederebbero ad eventuali forme di risarcimento in caso di incidenti.
Dato per certo il rispetto delle precauzioni basilari contro il Coronavirus (distanziamento minimo, sanificazione degli ambienti, mascherina protettiva e buone condizioni di salute) da parte di operatori e passeggeri, riteniamo che la paratia divisoria possa essere un dispositivo realmente utile per gli autisti, in modo particolare per quelli impiegati sul servizio pubblico con ricambio assiduo di utenza.
Per quanto riguarda i passeggeri riteniamo che con l’aumentare del grado di personalizzazione del trasporto, e quindi delle misure precauzionali verso il contagio, la paratia divisoria perda progressivamente la sua utilità, fino ad essere quasi un ostacolo nel caso della massima espressione del servizio personalizzato: il noleggio auto con conducente.
Riservato in esclusiva senza alcun tipo di condivisione con persone estranee
Cura e attenzione alle misure precauzionali di sanificazione e distanziamento
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